mercoledì 5 giugno 2013

Neve a Isili

E' stata una giornata strana quella vissuta ieri, tra Cagliari, piccolo e grazioso ristorante al centro e neanche due ore dopo al piazzale del carcere della colonia penale di Isili, dove ho lasciato un amico che ancora deve  qualche settima della sua vita alla giustizia. Strana perché sono passato attraverso un ventaglio di sensazioni che da tempo non mi mettevano ansia e inquietudine. Finite le presentazioni della "Cella di Gaudi" che, come spero ormai sappiate in tanti, racconta la storia di dodici storie differenti che dalla colonia di Isili sono diventate un libro che abbiamo scritto a più mani ( se ancora non lo avete compratelo, fate del bene a voi e parenti dei detenuti), dicevo, finite le presentazioni rimane un senso di vuoto che non è ancora facile da colmare. Sarà che dopo tanto tempo entrando ed uscendo dalle carceri, qualcosa di te rimane dentro, è inevitabile.
Tornando a ieri, dopo aver accompagnato B sono stato a Isili paese, in una bellissima quanto insolita libreria- cartoleria - bar ( si propri così) per concordare con la titolare, una graziosa ed agguerrita titolare della libreria Godot la presentazione del mio "Sangue di Cristo". Ed è stato un altro squarcio di vita tra Martini e caffè, seduto ad un tavolino con alle spalle tanti libri perché non capita spesso di parlare di libri seduti nel posto dove questi aspettano dita che gli spoglino, non capita spesso, mentre tra un sorso e l'altro gli cadono ora questo ora su quel libro. Che magari non hai letto e che improvvisamente vorresti leggere o rileggere o comunque avere subito.
Così ancora una volta ho incontrato i preziosi e minimali volumetti di Maxence Fermine e mi è venuta voglia di rituffarmi nel candore di una scrittura raffinata e semplice, potente e pure discreta.
Così l'ho preso in mano e ne ho ancora una volta respirato la magia.
§
Quando avevo letto Opium la prima volta ero rimasto sbalordito dalla capacità di questo signore francese di portarti dentro storie apparentemente lontanissime e di farti respirare un aria sconosciuta.Così oggi li ho ripresi. Neve l'ho riletto in francese per cercare di entrare ancora di più nella magia delle parole e le attese non sono andate deluse.


"Una notte di dicembre, la ragazza della fontana lo iniziò all’amore. Aveva la pelle che sapeva di pesca. Yuko le baciò il seno bianco e prese tra le labbra un capezzolo, succhiandolo come fosse un limone di luna. Se lo tenne in bocca fino all’alba."

buona giornata
Michele

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