giovedì 30 ottobre 2014

Non sempre, ma di tanto in tanto mi piace anche cazzeggiare del più e del meno. L'invito di Flavio Soriga, "vieni a Nuoro, inventati qualcosa," era irresistibile". Così ho buttato giù questa delirante orazione a favore del leggere responsabile visto che a volte, leggiamo in maniera sconsiderata scriviamo in maniera sconsiderata, esattamente come quando beviamo irresponsabilmente in maniera sconsiderata. Ma l'idea di un reading, a Nuoro, al corso, in una sera d'estate davanti a tanta gente era irresistibile. Così, sfidando la proverbiale suscettibilità barbaricina, l'Atene Sarda, le Grazie Deledda, i Satta (Bosti e Bobore) e I Fois e chi più ne ha più ne metta ho "Recitato" questa cosa che non è male. Fa ridere e anche un po pensare. Michele
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martedì 28 ottobre 2014

Mi piace perdermi e ritrovarmi. Lasciare strade conosciute e prenderne altre di cui non conosco la direzione. Dopo il Sangue di Cristo, Le Botteghe, Labiritmica ed altre storie eccone una che si va a sistemare dentro quel percorso che nasce da un paese dal nome improbabile e  si allarga fino a contenere nuove emozioni. Spero di continuare a raccontare e di perdermi e ritrovarmi in questo fantastico labirinto che è la vita. Spero di continuare ad avere l’amicizia e l‘affetto di persone straordinarie che prendono le mie parole e le portano dopo io non potrei portarle.
Anche questo libro, come gli altri è parte della mia Bottega virtuale dove le parole sono dolci, ferro, legno, ceramica, tessuto, dove non si vende soltanto ma si espone, si offre  allo sguardo del visitatore quello che è il prodotto del mio lavoro. Lo stesso orgoglio, la stessa passione del pane carasau o dei pabassinos, lo stesso sapore del vino e dei liquori io cerco di metterlo dentro le parole che diventano storie e le storie un grande e sterminato mercato dove si incontrano tutte le buone cose del mondo.
Anche le nostre Botteghe del Labirinto sono una storia dove ognuno ha portato ciò che ha creato con passione e orgoglio, con amore e determinazione. Il dono più grande che mi/ci hanno dato è stato quello di riunire persone e storie che altrimenti non si sarebbero mai incontrate. Hanno avuto il merito di convincere chi aveva dubbi e di rendere ancora più ostinati coloro che invece credono che non esistono distanze o barriere, muri o confini. Un piccolo paese, dilaniato da una crisi ormai secolare ha dimostrato che solo contando sulle proprie forze, sulla propria anima, si può veramente uscire da questo labirinto che non è solo a Luzzanas ma in ogni parte.
Per questo mi piace pensare che questo romanzo sia la continuazione ideale di questi tre giorni che abbiamo vissuto così intensamente, mi piace pensare che da questo momento tutto quello che faremo sarà esposto nelle prossime botteghe.
E vorrei, veramente vorrei che l'immagine che abbiamo dato di noi rimanga nel cuore di tutte le persone che da ogni dove sono venute a farci compagnia, ad onorarci dei loro passi. Dobbiamo essere fieri di questo, stringere ancora di più le nostre anime intorno ad un unico sentimento.
Non è retorica, no, ma semplicemente la sottoscrizione di un impegno che tutti dobbiamo impegnarci a rispettare.
Michele


Amico mio Come farò a scrivere le prossime parole sapendo che non le ascolterai con le orecchie il cuore e l’anima con cui nelle mille sere...