venerdì 21 ottobre 2011
28 ottobre Benetutti
Non credo molto al concetto che nessuno è mai profeta in patria ma la presentazione del 28 ottobre, a Benetutti, il mio vero ed unico paese mi mette una certa ansia. Non tanto per il paese in se quanto perché è una di quelle occasioni in cui ti confronti col passato, il momento in cui tiri le somme della tua esistenza. Credo molto in un concetto di letteratura, che per essere valida deve partire dal particolare per diventare universale.Credo che il mondo si possa raccontare partendo dal proprio cortile, dalla propria strada, dal proprio piccolo spazio che se valido, contiene in se, tutto il mondo. E' un concetto di umiltà eppure contiene una grande ambizione che quando ti metti a scrivere, se lo fai con serietà, non puoi non tenere conto.Ma dopo diverse presentazioni, questa di Benetutti è in realtà la prima. Come essere stato con tante donne ma non ancora con quella che veramente conta, con quella che ti fa sentire lei e solo lei la prima volta. Benetutti, come del resto molti paesi ha realtà difficili e contraddittorie, non stiamo li a scavare. Ma essendo il mio, è chiaro, che l'indulgenza si fonde con l'amore e tutto diventa parte di una cosa inscindibile. Certo ho ambientato il mio romanzo tra le sue case e le sue strade, ma la storia è di fantasia, le vicende immaginarie eppure ho sempre la sensazione che a qualcun possa sembrare una storia vera, che i personaggi e le vicende siano ricavate dalla realtà. In effetti la realtà è piena di tante cose che a volte sembrano inventate e la finzione spesso, proprio per qusta sua natura, sembra al contrario veritiera. Però tornare in quel posto, presentare il mio libro mi fa un certo effetto, mi fa quasi sentire in colpa per non fa più parte di quella comunità, di non coscere i figli dei miei amici, di non trovare più persone care o conoscenti. Mi pare di tornare in un posto sconosciuto pur sapendo che non lo è per il cuore.Spero che a loro il libro piaccia, spero che anche al mio libro piaccia, ritrovarsi per un istante insieme a loro, a casa sua.Michele
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