venerdì 1 aprile 2011

Ed ora?

Ed ora che lo prendo tra le mani e lo guardo, che devo credere ad una verità fatta di pagine da sfogliare, di parole da leggere e da capire ho quasi paura ad affondare gli occhi dentro la carta di cui è composto. Ma non penso a ciò che contiene. Come scritto da altre dita lo osservo e la sola cosa che riesco a pensare è all'albero che è stato abbattuto, macinato e ancora spianato e lavorato fino a trasformarlo in un lenzuolino piccolo piccolo dove stendere le parole. Quindi il primo grazie sarà per quell'albero sconosciuto, per quel tronco che respirava la mia stessa aria e che si è sacrificato sulla trincea. Grazie che è anche una richiesta intima di perdono per avere interrotto il suo crescere. chiedo perdono alle sue radici che hanno disperatamente scavato nella terra per succhiarne alimento. perdono per le foglie che si lasciavano prendere dal vento, perdono per i suoi rami tesi verso un mondo che un giorno ha rinunciato alla sua bellezza per trasformarlo in quello che adesso stringo tra le mani. No, non leggo le parole, ascolto il suo respiro e le mie dita sono lorde di linfa. Ora, nel suo corpo che agonizza posso leggere le Sue parole e ringraziare la Terra per questo suo ennesimo dono. Benvenuto libro, spero che le mie parole siano degne del tuo sacrificio. (MPL)

3 commenti:

  1. ....adesso aspettiamo il calendario delle presentazioni!

    RispondiElimina
  2. "Gli uomini dovrebbero essere come le carte: avere un dorso nascosto e uno da scoprire. Basterebbe un gesto leggero delle dita per conoscere subito cosa si nasconde dietro il dorso comune che tutti possono vedere e che non si può nascondere a lungo. L'uomo dovrebbe essere come le carte: avere il loro valore reale scritto in maniera da non lasciare dubbi"

    RispondiElimina

Amico mio Come farò a scrivere le prossime parole sapendo che non le ascolterai con le orecchie il cuore e l’anima con cui nelle mille sere...